NOI NON CI STIAMO

Bologna, 13 maggio

I delegati  F.d.I. e Lega al Parlamento europeo si astengono  in merito all’adesione dell’U.E. alla Convenzione di Istanbul.

Noi non ci stiamo.

Esigiamo il rispetto degli obblighi internazionalmente assunti dallo Stato. 

Esigiamo che la politica, tutta, rispetti la decisione del Popolo italiano, che ha ratificato quella Convenzione dieci anni fa. Una chiara scelta, che i nostri delegati al Parlamento europeo non sono autorizzati a mettere in discussione. 

Leggiamo riportato dalla stampa che la delegazione F.d.I. si sarebbe giustificata dicendo, tra l’altro:“.. non esiste alcuna possibilità che la Convenzione venga usata per imporre normative specifiche ai governi…”

Ci chiediamo quale consapevolezza ci sia in queste parole.

La ratifica dello Stato italiano alla Convenzione di Istanbul vincola, certamente, il Legislatore al rispetto degli obblighi internazionali assunti. Lo dice l’art 117 della Costituzione e noi rivendichiamo questo principio.

Neppure possiamo soprassedere all’insostenibilità delle censure espresse da questi signori sulla Convenzione, circa l’apertura al “Cavallo di Troia per imporre l’agenda LGBT”.

Uguaglianza e non discriminazione sono i principi sui quali si fonda la nostra Repubblica democratica e non intendiamo rinunciarvi.

Noi non ci stiamo. 

Chiediamo una chiara presa di posizione della Presidente del Consiglio, a garanzia dell’intangibilità dei diritti acquisiti nel contrasto alla violenza di genere, che proprio sulla Convenzione si fondano.  

Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna

Referente per la stampa:

 Cristina Magnani

Presidente del Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia Romagna

 

LA VIOLENZA NON SI FERMA DI FRONTE ALL’ALLUVIONE, E NON LO FAREMO NEANCHE NOI

Bologna , 29 maggio 2023

LA VIOLENZA NON SI FERMA DI FRONTE ALL’ALLUVIONE, E NON LO FAREMO NEANCHE NOI

I NOSTRI CENTRI RIMANGONO APERTI

Purtroppo, la violenza sulle donne non si ferma neppure di fronte alle calamità naturali. Al contrario, il rischio è che aumenti, favorita da condizioni di maggiore isolamento fisico e sociale. Ma così come non si ferma la violenza, non si fermano neanche i quindici Centri di questo Coordinamento, né la solidarietà femminista.

Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna partecipa al dolore ed alla sofferenza che in questi giorni attanaglia la nostra regione. Ci stringiamo alle decine di migliaia di persone sfollate ed alle tante famiglie che hanno perso la casa o che si trovano in condizioni di precarietà, così come alle tantissime persone che, in questo momento, si trovano senza lavoro e con un futuro incerto. Ma nel sentire parlare di famiglie sfollate e case da ricostruire non possiamo dimenticare che spesso la famiglia, la casa, sono lo scenario privilegiato della violenza alle donne. Violenza che le situazioni di emergenza possono intensificare, per il senso d’impunità degli uomini violenti. Ciò è quanto, purtroppo, la pandemia ci ha dimostrato.

Per questo, oggi, ci teniamo a ribadire che i nostri Centri antiviolenza sono sempre aperti e continueranno ad esserlo, anche nelle zone alluvionate. Tanto vale anche per i Centri di Lugo e di Faenza, duramente colpiti da questa calamità.

Sul nostro sito trovate gli indirizzi e i recapiti dei 15 Centri del Coordinamento. Donne non esitate a chiamarci in caso di bisogno https://www.centriantiviolenzaer.it/index.php/chi-siamo/socie-del-coordinamento-dei-centri-antiviolenza-dellemilia-romagna/

Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna ETS 

Referente per la stampa:

Cristina Magnani Presidente del Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia Romagna