OLTRE IL 25 NOVEMBRE: OGNI GIORNO È UN GIORNO DI RABBIA E DI LOTTA

Bologna, 29 novembre 2023

Il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna sul femminicidio di Meena Kumari, a Salsomaggiore

È di ieri mattina la notizia del femminicidio di Meena Kumari, uccisa dal marito a Salsomaggiore Terme, in Provincia di Parma. Di fronte a questa notizia, il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna esprime vicinanza ad amiche/ci e familiari della donna, e rabbia e dolore di fronte a questa nuova violenza. 

Sono passati tre giorni dal 25 novembre, che quest’anno ha visto una mobilitazione impressionante, a Roma (con 500mila persone al corteo chiamato da Non Una Di Meno) e in tutta Italia, come anche a Parma, dove si è tenuta una manifestazione molto partecipata. Tre giorni, e l’entusiasmo di questa giornata di lotta condivisa si sono già infranti in un nuovo femminicidio. Stando alle statistiche, tra tre giorni ce ne sarà un altro.

Non basta una giornata di lotta. Quello contro la violenza sulle donne è un impegno quotidiano e i centri antiviolenza lo sanno bene. Dal 1° gennaio al 31 ottobre 2023, i centri del Coordinamento hanno accolto 4007 donne che hanno subito violenza. Non bastano le dichiarazioni di circostanza del mondo della politica, quest’anno, peraltro, particolarmente deludenti. Servono finanziamenti ai centri antiviolenza, tavoli di lavoro che partano dal riconoscimento dell’esperienza dei Centri e dall’ascolto, formazione per i soggetti (forze dell’ordine, servizi sociali, personale sanitario, ecc.) che operano, spesso, in rete con i Centri Antiviolenza. Servono forze politiche ed un parlamento capace di confrontarsi, senza scivolare in populismi e commenti vittimizzanti.

La violenza sulle donne non è un’emergenza, e non è una novità. È un fenomeno strutturale, e come tale deve essere affrontato. Non bastano interventi emergenziali una tantum, né è sufficiente l’inasprimento delle pene. Serve un impegno politico e sociale per produrre un cambiamento culturale netto, che porti al reale superamento delle discriminazioni di genere e della violenza sulle donne.  

Infine, non è possibile non notare la scarsa cura dedicata dai giornali a questa donna: non viene detto molto di lei, se non per rimarcarne le origini indiane. Neppure vi è certezza dell’età, indicata in un differente numero di anni, tra un giornale e l’altro. Ciò che coincide, invece, è un’accurata e macabra descrizione del pestaggio che l’ha uccisa. Abbondano i riferimenti etnografici alla tipologia di oggetto contundente utilizzato. Anche questa è vittimizzazione. Il modo in cui vengono raccontate le notizie ci dice molto del valore che viene attribuito ai corpi delle donne. Meena Kumari viene rappresentata come una vittima senza storia, senza età, senza lavori o passioni. Di lei non viene raccontato niente, se non che è “straniera” pur avendo tre figlie ed un figlio che vivono nel parmense. A Meena Kumari, uccisa ieri mattina dal marito, la cronaca non ha reso la dignità di una storia, ma solo l’immagine di un corpo martoriato.

Referenti per la stampa:

Cristina Magnani Presidente del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna 

Samuela Frigeri Presidente del Centro Antiviolenza ODV – Parma